La Via del Guerriero Integrale

Guerriero è chi combatte per eliminare non un avversario esterno, ma quelle paure, ansie e stress che all’interno di noi stessi disgregano l’integrità dell’essere, depotenziando così la sua forma, la sua salute, la sua vita.
Solo ripristinando, coordinando e raffinando Respiro, Movimento e Struttura si ricrea quella forma dell’essere –essere in forma vs. avere una forma-, che liberata da quei “nodi”- condizionamenti- che ne limitano l’espressione possiamo fluire liberamente nel nostro “Stato Naturale” realizzando così la nostra
Leggenda Personale.
Qui si tratta di “levare”, togliere tutto ciò che impedisce alla nostra natura originaria di essere.
Tutto ciò che si impara, si insegna e ci condiziona va nella direzione opposta.
Guerriero è chi non ha paura di “pulire la sua ciotola” fino in fondo.
Qui vengono dati solo gli strumenti per pulire la ciotola.
Ma siete voi che, poi, dovete pulirla.

La palestra, deve preparare alla vita!



Fiat voluntas Tua (1)
L'uomo profano viaggia nella vita in maniera meccanica ed inconsapevole. È imprigionato nei suoi schemi mentali che spesso ignora completamente. Ha una rappresentazione del mondo deformata dai suoi condizionamenti e vive ogni evento come separato l'uno dall'altro. Trova sicurezza nell'inserire ogni cosa in una categoria che gli dà l'illusione di capire la vita. Invece di vivere la vita è solo capace di pensarla.
Il guerriero invece esce dalle categorie e dalle rappresentazioni del mondo.
Il guerriero è sempre in perenne ascolto di ciò che lo circonda. Egli è attento ad apprendere costantemente con fiera umiltà; è umile perché accoglie la sua ignoranza.
Il guerriero sa che per ogni abitudine che muore, nasce una scintilla d'anima ed improvvisamente si svela una parte di mondo che era celato dalla trama della mente.
Il guerriero non è ascetico. Non considera il piacere come un nemico da sconfiggere. Ma anche la repressione dei suoi impulsi vitali è pericolosa nel suo cammino, così come è nefasta la rinuncia alle sue aspirazioni.
Sa che la morale è sempre soggettiva, legata ai tempi ed alle società. Sa che le morali sono costruite per mantenere un potere sugli uomini, uccidendone la libera espressione.Il guerriero è quindi amorale, ma non immorale. Egli segue un codice d'onore che si ispira ai principi, che nascono dal profondo contatto con la sua anima. Non li apprende dall'educazione e dalla cultura.
Il guerriero onora il proprio corpo come piena e visibile espressione del Divino. Sa che non è un semplice abito da indossare e da utilizzare .
Il guerriero sente che il corpo è la sua manifestazione nel mondo, è la sua identità evidente, concretizzata nella materia.
Il guerriero ama con il corpo, prega con il corpo, aspira con il corpo, anela con il corpo, pensa con il corpo poiché sente che il corpo è l'espressione della sua essenza.
Il guerriero ha un'estrema fiducia nel suo corpo.
Il guerriero non si lascia ingannare dalla seduzione dei discorsi, dalla logica delle frasi, perché ha un termometro di verità che è il suo corpo. Egli sente attraverso il corpo la verità e la menzogna. Se in lui qualcosa si contrae e si ritrae, sa che le parole, anche se appaiono belle e poetiche, sono solo un canto di sirena.
Affonda le mani nella vita, in ogni esperienza cerca di porsi sempre in maniera totale.
Il guerriero preferisce raccogliere un frutto amaro con le proprie mani che non un dolce per mano o consiglio altrui.

1) In sostanza il significato è: che sia ciò che deve essere, o ciò che "E'", nel senso che si compia e abbia consistenza ontologica solo ciò che l'ha in se e non perché la prende in prestito da qualcosa di altro da se stesso.
Il significato principale attribuito dalla tradizione cristiana in particolare, ma non solo da essa, è quello che si compia la volontà di Dio –del Dao, della Natura-. Il che non è sbagliato, ma se questo compiersi nasce solo da un'obbedienza e non da una unione profonda, ontologica con Dio stesso, diventa un compiersi vuoto, sterile, insignificante. Solo quando chi la pronuncia e la compie, fa tutto questo come se fosse Dio, in una unione totale con Lui, allora, e solo allora, non c'è più chi indica la via, la via e chi la percorre ... ma si arriva all'unità, alla pienezza, al compimento totale del passato, del presente, del futuro, di ciò che era, che è e di ciò che ancora non è.